Che bella puntata Serena! E non lo dico solo perché ci sono io - anche se rileggermi qui, in mezzo alle tue parole mi ha davvero commossa. Spero arrivino altre storie su questo tema perché è importante, un pezzo alla volta, decostruire questo patriarcato così intrinseco.
Grazie per avermi permesso di raccontare un pezzo di me, e di Ilde.
Io su questo tema ho una storia vissuta sulla mia pelle di bambino e adulto, il rapporto patologico tra mia madre e mia nonna (madre di mio padre). Mia madre era quella che oggi si direbbe una persona neurodivergente, e per alcuni periodi della sua vita borderline con la schizofrenia. Mia nonna non ha mai capito l’amore di mio padre per lei e l’ha sempre osteggiata e sminuita in ogni modo possibile e immaginabile. Va anche detto che mia nonna “veniva a stare da noi” per sei mesi l’anno. E per quanto da piccolo mi facesse piacere avere la nonna che dormiva con me, ho anche iniziato a percepire questo contrasto continuo con mia nonna nel ruolo del carnefice, mia madre in quello della vittima e mio padre impotente in mezzo al campo di battaglia quotidiano. Manco a dirtelo, tra i tre mio padre è stato il primo a morire di tumore, scatenando anche accuse del tipo “sei stata tu a fargli venire il tumore” che ti lascio immaginare il peso che hanno avuto sulla psiche di mia madre. E niente, dopo una settimana morì anche la nonna (di crepacuore si disse) e io sono rimasto per quindici anni con mia madre che “spurgava” questa sua storia acida familiare mentre io avevo da pochi anni formato la mia, di famiglia. Detta così in poche parole è una storia bruttissima, ma poi penso che ci devo fare, è la mia storia.
Ah… le suocere! Qui a Napoli diciamo “la rovina dei figli maschi è la mamma”, e sono più o meno d’accordo (infatti lavorerò molto a riguardo perché ho un figlio maschio). Credo che ognuno di noi, ad un certo punto della nostra età adulta, deve saper stoppare le intrusioni dei nostri genitori nella nostra vita, e per i maschi a quanto pare è un po’ più difficile.
Il rapporto con mia suocera era iniziato abbastanza bene - anche perché, pure se non sono vado tanto d’accordo con i familiari delle persone che faccio entrare nella mia vita, tendo a rispettarli sempre. E devo ammettere che la sua intrusione nella relazione col mio compagno è dovuta al mio compagno stesso (ha una situazione identica ad Alice). Poi però sono successe delle cose molto brutte che hanno, indirettamente, troncato il rapporto tra me e mia suocera.
Col tempo lui ha capito che era principalmente colpa sua (essere sempre disponibile per lei, metterla al primo posto pure dopo aver creato la sua di famiglia, mai agire con un po’ di “dispetto” - non verso sua madre, ma verso i suoi fratelli), e che tutto era successo a causa del suo comportamento.
Io e mia suocera dobbiamo ancora riprendere il nostro rapporto, ma nonostante i torti che sono stati fatti a me e a mio figlio, io continuo a rispettarla proprio come donna, per il suo passato e per come è stata madre verso i suoi figli con il lutto che hanno avuto.
In sostanza: non ci sarebbero suocere cattive se noi figli sapessimo gestire i nostri genitori. Lo dico io che ho una madre molto invadente e ci litigo spesso 😅
Grazie per lo spunto! Come da tradizione non ho un buon rapporto con mia suocera, nonostante cerchi di tenerlo nell’alveo della civile convivenza. Con mia cognata ha un rapporto di pura competizione su chi é la migliore donna di casa, tanto che é stata estromessa totalmente dalla gestione delle nipoti. Io non ho nessuna ambizione da donna di casa, riconosco che lei é migliore a sbiancare, pulire e cucinare. Ma questa mancanza di competizione l’ha destabilizzata e l’ha fatta sentire in diritto di “darci consigli” un po’ su tutto. Dato che questa cosa mi irritava non poco, ne ho parlato con il mio compagno e adesso l’abbiamo depotenziata scherzandoci su: “posso darvi un consiglio?” Subito parte il no in coro, é comunque un work in progress verso la definizione degli spazi.
Che bella puntata Serena! E non lo dico solo perché ci sono io - anche se rileggermi qui, in mezzo alle tue parole mi ha davvero commossa. Spero arrivino altre storie su questo tema perché è importante, un pezzo alla volta, decostruire questo patriarcato così intrinseco.
Grazie per avermi permesso di raccontare un pezzo di me, e di Ilde.
Sono tanto contenta di questa puntata, grazie davvero a te!
Io su questo tema ho una storia vissuta sulla mia pelle di bambino e adulto, il rapporto patologico tra mia madre e mia nonna (madre di mio padre). Mia madre era quella che oggi si direbbe una persona neurodivergente, e per alcuni periodi della sua vita borderline con la schizofrenia. Mia nonna non ha mai capito l’amore di mio padre per lei e l’ha sempre osteggiata e sminuita in ogni modo possibile e immaginabile. Va anche detto che mia nonna “veniva a stare da noi” per sei mesi l’anno. E per quanto da piccolo mi facesse piacere avere la nonna che dormiva con me, ho anche iniziato a percepire questo contrasto continuo con mia nonna nel ruolo del carnefice, mia madre in quello della vittima e mio padre impotente in mezzo al campo di battaglia quotidiano. Manco a dirtelo, tra i tre mio padre è stato il primo a morire di tumore, scatenando anche accuse del tipo “sei stata tu a fargli venire il tumore” che ti lascio immaginare il peso che hanno avuto sulla psiche di mia madre. E niente, dopo una settimana morì anche la nonna (di crepacuore si disse) e io sono rimasto per quindici anni con mia madre che “spurgava” questa sua storia acida familiare mentre io avevo da pochi anni formato la mia, di famiglia. Detta così in poche parole è una storia bruttissima, ma poi penso che ci devo fare, è la mia storia.
Ti ringrazio tantissimo per questo racconto così ricco che hai condiviso con tanta generosità.
Ah… le suocere! Qui a Napoli diciamo “la rovina dei figli maschi è la mamma”, e sono più o meno d’accordo (infatti lavorerò molto a riguardo perché ho un figlio maschio). Credo che ognuno di noi, ad un certo punto della nostra età adulta, deve saper stoppare le intrusioni dei nostri genitori nella nostra vita, e per i maschi a quanto pare è un po’ più difficile.
Il rapporto con mia suocera era iniziato abbastanza bene - anche perché, pure se non sono vado tanto d’accordo con i familiari delle persone che faccio entrare nella mia vita, tendo a rispettarli sempre. E devo ammettere che la sua intrusione nella relazione col mio compagno è dovuta al mio compagno stesso (ha una situazione identica ad Alice). Poi però sono successe delle cose molto brutte che hanno, indirettamente, troncato il rapporto tra me e mia suocera.
Col tempo lui ha capito che era principalmente colpa sua (essere sempre disponibile per lei, metterla al primo posto pure dopo aver creato la sua di famiglia, mai agire con un po’ di “dispetto” - non verso sua madre, ma verso i suoi fratelli), e che tutto era successo a causa del suo comportamento.
Io e mia suocera dobbiamo ancora riprendere il nostro rapporto, ma nonostante i torti che sono stati fatti a me e a mio figlio, io continuo a rispettarla proprio come donna, per il suo passato e per come è stata madre verso i suoi figli con il lutto che hanno avuto.
In sostanza: non ci sarebbero suocere cattive se noi figli sapessimo gestire i nostri genitori. Lo dico io che ho una madre molto invadente e ci litigo spesso 😅
Ps: bellissimo post, comunque! Come sempre!
Grazie per questo racconto 🩷 (non conoscevo il detto napoletano!)
Uno spunto bellissimo, grazie!
Grazie a te per la lettura ☺️
Grazie per lo spunto! Come da tradizione non ho un buon rapporto con mia suocera, nonostante cerchi di tenerlo nell’alveo della civile convivenza. Con mia cognata ha un rapporto di pura competizione su chi é la migliore donna di casa, tanto che é stata estromessa totalmente dalla gestione delle nipoti. Io non ho nessuna ambizione da donna di casa, riconosco che lei é migliore a sbiancare, pulire e cucinare. Ma questa mancanza di competizione l’ha destabilizzata e l’ha fatta sentire in diritto di “darci consigli” un po’ su tutto. Dato che questa cosa mi irritava non poco, ne ho parlato con il mio compagno e adesso l’abbiamo depotenziata scherzandoci su: “posso darvi un consiglio?” Subito parte il no in coro, é comunque un work in progress verso la definizione degli spazi.
Grazie Irene per questo tuo racconto e per la lettura :)