Di solito, la gente crede che la vita creativa si basi sulla fantasia; è difficile accettare il fatto che l’arte affondi le radici nella realtà, in particolare in ciò che mette a fuoco, in ciò che ben osserviamo o che abbiamo minuziosamente immaginato.
(Julia Cameron, La via dell’artista)
Luglio è un mese particolare, un mese che dissolve. Tutti gli equilibri che insieme alla mia famiglia abbiamo raggiunto durante l’anno, si sgretolano l’ultimo giorno di scuola, tra qualche lacrima, molta adrenalina e sacchette nanna da riportare a casa. Luglio spalanca le porte alla lunga estate e io oscillo tra la rabbia nei confronti di un sistema che non supporta la genitorialità e mi pone nella condizione di scegliere se continuare a lavorare - pagando costosi centri estivi - oppure abbandonarmi all’arte dell’arrangio e lanciare benedizioni ai nonni. Luglio è un mese lento, l’inizio di una lunga, appiccicosa maratona che mi porterà a settembre, il vero capodanno. Ma per me luglio è anche un mese sentimentale: mi perdo nei ricordi d’infanzia, mi domando come saranno e chi saranno mia figlia e mio figlio nelle estati adulte della vita, come ricorderanno questi momenti che il più delle volte ci scivolano tra le mani. Guardare la tv in pigiama, ridere e scomparire sotto le lenzuola mentre mamma e papà le piegano, uscire la sera in quartiere per prendere il gelato, le crêpe alla nutella e il cocomeraro e poi la noia, un bel po’ di sana noia.
Quasi ogni giorno, la Noia viene a trovarmi. Arriva all’improvviso. Non avvisa con una lettera, né telefona. È sempre assorta nei suoi pensieri. È testarda e non fa che lamentarsi. Vive ai margini del tempo, dove gli orologi non esistono (…)
(Giulia Balducci, Quasi ogni giorno)
Anni fa ho comprato per mia figlia questo libricino sulla noia che mi è rimasto nel cuore, scritto e illustrato da Giulia Balducci.
Esiste un segreto per allietare la Noia, custodito nei cuori saggi delle nonne: - Se le offri un sorriso e qualche tazza di cioccolata le si ravvivano le idee! -
Ed ecco la MAGIA! La Noia diventa ROSSA per l’emozione. Ha voglia di GIOCARE, di INVENTARE, di PARLARE!
(Giulia Balducci, Quasi ogni giorno)
Come è giusto che sia, da bambina non sapevo quanto la noia fosse necessaria. Forse è per questo che Ennui è l’emozione di Inside Out 2 che ha catturato maggiormente la mia attenzione. Così mentre mia figlia un po’ si annoiava, perché la noia si divide in piccole schegge e si rintana ovunque, anche nelle cose che ci piacciono, io ridevo ascoltando Ennui: Annoiata sempre, noiosa mai.
Il punto per me sta proprio qui, per quanto possa essere frustrante, la creatività si nutre anche di noia. Non potevo scrivere questo pezzo in modo autentico senza ammettere che una delle primissime associazioni al tema della noia per me sarà sempre la voce di Califano e la scena di Romanzo criminale dove un attore interpreta Tutto il resto è noia; questo stato emotivo non è mai lineare, mi porta sempre altrove. E a te cosa viene in mente se pensi alla noia?
Il ricordo
È la fine di luglio, io e Marta abbiamo quindici anni, siamo due liceali in pausa estiva. Camminiamo lente nei giardinetti del mio condominio, ci diamo la mano e ogni tanto sospiriamo. Io indosso un top verde e jeans a zampa blu scuri, lei ha una camicia viola e pantaloni larghi dello stesso colore. Non abbiamo assolutamente nulla da fare, i nostri amici sono partiti, siamo intimorite dai ragazzi che si riuniscono ogni giorno al bar, quando passiamo lì davanti le loro conversazioni si interrompono e il silenzio è fatto da decine di occhi che ci esaminano. Rimaniamo qui, nei giardini del condominio. Passa una ragazzina sui pattini, ci guardiamo negli occhi e silenziosamente le auguriamo di cadere. Poi scoppiamo a ridere.
Mentre ci lamentiamo di tutto e ridiamo della nostra cattiveria, ci teniamo strette, impariamo a non aver paura del silenzio e tessiamo un legame che mai si spezzerà.
Ho imparato a sorvolare la noia come fosse un paesaggio, con le pianure, le foreste e le infinite zone incolte (…) E da allora mi accorgo sempre, quando lavoro, mi diverto, sto con gli amici e perfino nell’intimità della vita familiare, che le persone viventi non parlano granché della noia. Di quelle parti della vita che sono e devono essere noiose. Perché questo silenzio?
(David Foster Wallace, Il re pallido)
La scintilla
Cosa ho fatto in questi mesi per nutrire la mia creatività? In che modo ho portato acqua al mio pozzo interiore? Ho pensato di lasciarvi un piccolo e personalissimo elenco di strategie adottate quest’anno per nutrire me stessa. Sono attività, piccole azioni, suggestioni che non ho messo in atto per apparire bella, intelligente, performante, come madre, autrice, amica. Sono cose che mi hanno fatto respirare e rilassare permettendomi di abbracciare la mia bambina interiore. Forse si cresce così, prendendo a cuore i pezzi che compongono la nostra identità.
Ho letto La via dell’artista, il libro di Julia Cameron. La verità è che non è un libro che si legge, lo si vive. Ci sono molti compiti al suo interno, non li ho fatti tutti e non li ho seguiti alla lettera, ma l’ho fatto mio. Le pagine del mattino sono il cuore del libro, per dodici settimane mi sono svegliata molto presto e ho scritto le mie tre pagine del mattino, di getto, a mano, con disciplina ma libera dal pensiero di arrivare a qualcuno. Verso la fine del percorso ho riletto i quaderni e ho preso nota dei cambiamenti. Dopo tre mesi di sveglia alle 6, ho sentito il bisogno di rallentare, rimanere nel letto il più possibile, scaricare la testa sonnecchiando. L’equilibrio per me è anche questo, riuscire a stare nelle oscillazioni.
Sono diventata fan del collage, la domenica mattina ho cominciato a sfogliare riviste e a raccogliere le immagini che mi colpivano, ho adottato anche una cartellina alla Tess McGill (ho parlato di Tess e del film Working Girl in questa puntata). Tramite Sonia Chabbi e il suo progetto The Art of Females Museum, ho scoperto Lucia Marcucci, un’artista straordinaria che, tra parole e immagini, si è dedicata a questa forma artistica spesso sottovalutata.
Ho partecipato a Rifugi, il workshop ideato da Martina Lucidi. Insieme ad altre donne, mi sono dedicata un pomeriggio per creare la mia stanza tutta per me in formato scatolina. Sono venuti fuori ricordi d’infanzia, cieli stellati, boschi, paesaggi marini. Non pensavo di poterlo fare perché la manualità mi spaventa, eppure è stato liberatorio e ora conservo la mia scatolina in un posto d’onore.
A giugno mi sono regalata un weekend in Sicilia per incontrare dal vivo
e coltivare la nostra amicizia. Io e Sara ci siamo conosciute durante un workshop di e quest’anno abbiamo avuto cura l’una dell’altra in molti modi.Voglio concludere questa puntata speciale con un mantra che mi fa compagnia da qualche tempo: Amicizia genera amicizia, creatività genera creatività.
Sono Serena Blasi, lavoro con le parole e con i ricordi. Studio e ricerco storie di figlie e di madri nella letteratura, nei film e nelle serie tv e creo percorsi di lettura per scoprire e tradurre le voci delle donne.
Una figlia per amica è una newsletter gratuita che richiede però molto lavoro, se ti va puoi offrirmi un cappuccino o ciò che più ti piace: il mio cuore ricco di citazioni ti sarà riconoscente.
Un grazie pieno di affetto ad Alice Fadda per le splendide illustrazioni.
Prendi la tua vita in mano, e che cosa succede? Una cosa terribile: non c’è più nessuno da incolpare.
(Erica Jong)
Se penso alle mie estati di bambina, ricordo bene la noia che provavo quando non si era ancora in vacanza e le giornate sembravano infinite. Un’emozione, la noia, che se da una parte è sempre stata la mia peggior nemica, dall’altra mi rendo conto che ha giocato un ruolo importante nella mia crescita e nella possibilità di imparare alternative mie, personali, dettate dal miei bisogni, per contrastarla.
La noia ha i suoi lati positivi perché innesca meccanismi creativi che, specie a quell’età, diventano fondamentali.
I bambini troppo impegnati, e soprattutto costretti a fare cose decise da altri per impagnare il tempo, saranno più facilmente adolescenti pigri e senza voglia di fare.
Noia è una delle parole più usate, abusate da figlia. Ho in programma di insegnarle ad annoiarsi proprio questa estate, prima del grande inizio scolastico che avrà a settembre, con la speranza che inizi ad apprezzare i momenti morti e vivissimi che regala la noia. Grazie Serena per la riflessione.