Io abito due mondi. Uno è quello dei libri (…)
(Rory Gilmore)
Un paio di settimane fa ho vissuto una bella esperienza e mi sento di condividerla con le lettrici di Taglia e cuci perché è nata proprio da una chiacchierata online, nello specifico da uno scambio intergenerazionale.
(L’amicizia intergenerazionale è un tema caro al femminismo, ne avevo già parlato nella puntata di Taglia e cuci scritta insieme ad
.)Il 18 aprile sono stata ospite di Cattive ragazze, podcast di
che ha il cuore a Stars Hollow e racconta curosità e retroscena sulla serie tv Una mamma per amica. Potete recuperare la puntata che ho registrato insieme ad Alice qui o su Apple podcast.All’interno della puntata ho raccontato come è iniziato il viaggio della mia newsletter, proprio a partire dal naming: Una figlia per amica si ispira al titolo italiano della serie Gilmore Girls. Per cominciare a muovermi nell’immaginario che stavo creando, ho spostato il punto di vista.
Lavorando per dare alla luce il mio progetto, mi sono resa conto che alla radice del mio desiderio - raccontare relazioni madri/figlie - c’era sempre una figlia che cerca sé stessa. Non ho mai smesso di sentirmi figlia e, come tutte le figlie, ho bisogno di crescere e cambiare per stare al mondo.
Lo scambio intergenerazionale tra me e Alice fa emergere l’eredità trasmessa dalle ragazze Gilmore.
Siamo parte di una società in cui si tenta ostinatamente di far passare la cultura pop femminile per materiale di serie b. Le cosiddette cose da femmine difficilmente vengono elette depositarie della cultura che conta (quella scritta dai maschi), proprio per questo sono stata felice di accostare femminismi ed eredità familiari alle relazioni tra Lorelai, Rory ed Emily Gilmore.
Ma il luogo comune è duro a morire: le donne emozionano, le donne dilettano; gli uomini invece insegnano dalle cattedre che davvero contano come, con parole virili e virilissimi fatti, si plasma e si riplasma il mondo.
(Elena Ferrante, L’invenzione occasionale)
Parlando con Alice mi sono resa conto di come questa serie sia riuscita ad unire diverse generazioni, rimanendo attaccata alle nostre vite nonostante i cambiamenti e lo scorrere del tempo. Avevo meno di vent’anni quando ho iniziato a seguire le avventure delle Gilmore; quasi vent’anni dopo Alice è riuscita a trasformare la sua passione solitaria in un progetto che oggi è una community ricca e partecipativa.
Alla fine della puntata abbiamo lanciato una domanda: continueremo a guardare Una mamma per amica? Io dico di sì perché Amy Sherman-Palladino è stata capace di tessere un racconto universale che ha il grande pregio di mettere al centro la storia delle donne, le nostre storie.
L’ospite del mese è Alice Bizzarri, laureata in economia con un master in marketing e comunicazione per la moda. È giornalista, affascinata dalla moda anni 90, cura un podcast su Una mamma per amica dal titolo Cattive Ragazze.
Che bambina era la piccola Alice? Come viveva l’amicizia, in particolare quella femminile?
«Ciao Serena, ti ringrazio infinitamente per avermi invitata nella tua newsletter.
Fin da piccola sono sempre stata la bambina troppo emotiva e silenziosa. Adesso, la piccola Alice sarebbe fiera del lavoro che abbiamo fatto in questi anni.
Come ho vissuto l’amicizia? A 4 anni giocavo da sola, a 7 imparavo a fare amicizia, mentre a 12 anni provavo a capire cos’era la vera amicizia. In fin dei conti, ho sempre vissuto bene l’amicizia femminile, nessuna competizione, nessun tipo di pregiudizi e cosa più importante, cerco sempre di osservare chi ho davanti. Tendo ad aprirmi solo con chi mostra le mie stesse vulnerabilità, prima aspettavo che lo facesse l’altra persona, adesso potrei iniziare io senza nessun problema.
La piccola Ali è felice di aver scelto le amicizie che ha e soprattutto di buttarsi nel farne delle nuove.»
Com’è nato l’amore per le Gilmore Girls? È ancora una passione solitaria, o ti ha permesso di uscire fuori e conoscere nuove persone?
«Ho iniziato a vedere sporadicamente Gilmore Girls in tv. Poi nel 2015 i miei genitori hanno deciso di abbonarsi a Netflix e mi sono detta “forse è arrivata l’ora di vedere la serie tv in ordine”. Nel 2015 ho visto tutta la serie e poi qualche mese dopo è uscito il revival Gilmore Girls: A Year in The Life, un sogno. Da lì è iniziata la passione per la serie tv e, tra vari rewatch, Lorelai e Rory sono diventate mie amiche.
Poi, nel 2022 ho deciso di creare il podcast Cattive Ragazze sulle Gilmore proprio perché non avevo nessuno con cui discutere della serie.
Questa decisione mi ha fatto conoscere tantissime persone e con alcune è anche nata un’amicizia. È stato un modo per mettermi alla prova ma soprattutto per uscire dalla mia comfort zone.»
A quale Gilmore ti senti più legata? E qual è l’eredità più grande che ti ha lasciato?
«Mi sento più legata a Rory Gilmore perché ho iniziato a vedere la serie che avevo la sua stessa età. Tuttora, a distanza di 10 anni, continuo a identificarmi in Rory, nessuno è perfetto.
Da lei ho imparato che è normale perdere l’orientamento, a un certo punto si ritrova la strada, è la vita.
Citando Rory Gilmore (S1E9):
Porto sempre con me un libro, è un’abitudine
Se quando ero adolescente trovavo strano avere sempre un libro nella mia longchamp, dopo aver conosciuto Rory, mi sono sentita capita.»
Il nostro appuntamento con Taglia e cuci torna tra un mese; se ti va di chiacchierare con me, se hai una storia da raccontarmi e senti affinità con i temi che propongo, puoi scrivermi una mail.
Sono Serena Blasi, lavoro con le parole e con i ricordi. Studio e ricerco storie di figlie e di madri nella letteratura, nei film e nelle serie tv e creo percorsi di lettura per scoprire e tradurre le voci delle donne.
Una figlia per amica è una newsletter gratuita che richiede però molto lavoro, se ti va puoi offrirmi un cappuccino o ciò che più ti piace: il mio cuore ricco di citazioni ti sarà riconoscente.
Un grazie pieno di affetto ad Alice Fadda per le splendide illustrazioni.
Alle donne, per una sorta di riflesso condizionato della cultura, viene assegnato il balcone da cui contemplano la vita che passa per poi raccontarla con parole immancabilmente tremule. Tutto invece sta cambiando. (…)
(Elena Ferrante, L’invenzione occasionale)
In questi giorni recupererò sicuramente la puntata del podcast! Dall'anno scorso sto riguardando Gilmore Girls con mia figlia dodicenne, è molto interessante ripercorrere con lei le storie di Lorelay e Rory. Ci offrono molti spunti di conversazione, soprattutto sulle relazioni affettive (di amicizia, d'amore e naturalmente anche con i genitori). Insomma, come dici tu, uno scambio intergenerazionale!
Grazie ancora Serena per avermi invitata, che emozione 🥹